SONO FAVOREVOLE AL PARCO, PERO’…
Osservazioni e obiezioni raccolte nei quattro Comuni del costituendo Parco

 

Prima di essere inviato in Regione, il progetto del "Parco della Valle del Lanza" è stato presentato da ciascuna amministrazione comunale in commissioni o assemblee pubbliche, durante le quali sono stati manifestati alcuni dubbi.
Li abbiamo raccolti e divisi per argomentazioni in modo da offrire risposte esaurienti seppur sintetiche:

D:
Gli spazi di espansione edificatoria (in particolare nel comune di Malnate) si sono ridotti a zero. Il Parco non rappresenta quindi nei fatti, un grave vincolo su aree altrimenti utilizzabili ?

R:
Il PARCO crea una sorta di contrappeso alle aree antropizzate e MIGLIORA LA QUALITA’ AMBIENTALE E LA VIVIBILITA’ DEGLI INSEDIAMENTI ESISTENTI, attraverso lo sviluppo di nuovi equilibri territoriali, rispondenti alle esigenze e agli stili di vita emergenti . Tale sviluppo renderà inattuali tutta una serie di rigidità, anche spaziali, in termini di destinazione d’uso delle risorse.
La definizione del rapporto fra le risorse ambientali della valle e gli ambiti urbanizzati contigui dovrà essere leggibile nella pianificazione urbanistica degli enti locali interessati; da tale pianificazione dovrà risultare in modo esplicito una strategia capace di governare le spinte insediative nei termini di un nuovo ordine ambientale.

2. D :Il Parco costituirà un limite alle attività agricole e boschive?

R:
Il Parco non è un ente per l’imposizione dall’alto di vincoli, ma un ricettore di stimoli utili per lo sviluppo delle aree interessate in termini compatibili con i principi generatori della conoscenza e del rispetto dei luoghi in cui viviamo. Una volta fissati i criteri e le modalità degli interventi di conservazione e ricostituzione della vegetazione ( non solo forestale), favorendo la biodiversità, la diffusione delle specie autoctone e dei genotipi locali, il PARCO PROMUOVE FORME DI COLLABORAZIONE CON GLI AGRICOLTORI per mantenere o ( re)introdurre le colture tradizionali e/o biologiche, FORNENDO UN ADEGUATO SUPPORTO TECNICO ed, eventualmente, ECONOMICO.

D
: Non è meglio lasciare tutto come ora, con quelle aree vincolate a zone agricole? Il verde non sparirà e si potrà evitare il disturbo provocato dai visitatori del Parco.

R:
Lasciando le aree interessate dal costituendo Parco della Valle del Lanza con gli attuali vincoli urbanistici, SI RISCHIA DI RITROVARE L’AMBITO VALLIVO IN CONDIZIONI DI isolamento relazionale e di DECADIMENTO e NON SI POTRANNO ATTUARE QUELLE FORME DI TUTELA CHE UN PARCO PREVEDE. Il rilievo delle emergenze geologiche ( ex cave di "molera"), biologiche ( zoologiche, floristiche, vegetazionali, ecc.) paesaggistiche e storiche ( i mulini) permetterà di adottare appropriati strumenti di tutela e di orientare correttamente eventuali interventi di miglioramento, di conservazione e/o di recupero ambientale anche delle aree degradate.
Quanto alla fruizione ricreativa, didattica e culturale che un Parco prevede, con il temuto conseguente disturbo dei visitatori, ricordiamo che, secondo la normativa, all’ente gestore compete la vigilanza sul territorio del Parco, con il concorso dei comuni e del servizio volontario di vigilanza ecologica, di cui alla l.r.105/80.

 

Comune di Malnate
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